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Politica

AFRAGOLA. I Giovani Democratici presentano i candidati per le amministrative: ecco i nomi

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Le elezioni amministrative ad Afragola si avvicinano. Pian piano le varie coalizioni si stanno delineando e i vari personaggi politici stanno rendendo pubbliche le proprie decisioni.

Nei giorni scorsi i Giovani Democratici hanno fissato un evento (il 16 luglio) per presentare le proprie proposte politiche per il territorio afragolese e soprattutto i candidati a Consigliere Comunale che parteciperanno alla competizione elettorale nelle liste del centrosinistra.

Intanto nella giornata di ieri i due candidati dei GD hanno annunciato la propria candidatura sui social: sono Pasquale Rosario Iazzetta, da anni attivo nel mondo studentesco e della politica giovanile, e Elisa Capone, avvicinatasi ai GD durante le amministrative e politiche del 2018.

Mi è stato chiesto dai ragazzi del mio gruppo politico GD Afragola di rappresentarli nelle liste del centrosinistra alle prossime elezioni comunali di Afragola. – ha spiegato Pasquale Rosario Iazzetta attraverso il suo profilo Facebook Credo che la candidatura a Consigliere Comunale debba nascere da un’azione collettiva e non dalla velleità di un singolo che spende il proprio nome a titolo personale.

Per tale motivo, mi sono confrontato in questi mesi con tante persone con le quali ho avuto il piacere di condividere pezzi della mia vita, registrando un grande e genuino entusiasmo. A condizione, condivisa con il gruppo, che il candidato sindaco e la coalizione a lui collegata rispecchino e condividano i nostri principi culturali e morali e le nostre proposte politiche (e siamo fiduciosi che sarà così) ho deciso di accettare con onore e piacere. A 27 anni, con alle spalle più di un decennio di attivismo, prima studentesco e poi politico e un percorso di studi finito sento la vocazione di rappresentare la mia città nelle istituzioni alla quale sono legato in modo viscerale.

Il 16 luglio alle ore 18.45 ci sarà l’evento di presentazione nella Pineta di Afragola in cui vi parlerò di me, dei GD, di quello che vogliamo fare e di quello che abbiamo già fatto, che ci differenzia da chiunque altro che si farà presente solo durante il periodo elettorale. È l’evento più importante della mia vita politica, – ha concluso – quindi vi esorto ad una folta partecipazione per iniziare insieme quella che è una vera e propria guerra che noi combatteremo con idee, credibilità e passione.
È il mio momento. È il nostro momento
”.

Anche Elisa Capone, attraverso il suo profilo Facebook, ha affermato:

“Mi sono avvicinata ai GD Afragola circa tre anni fa, durante le elezioni amministrative e politiche del 2018, per un motivo principale: cercare di rimarginare la “ferita” subita dalle suddette elezioni. Decisi così di impegnarmi attivamente all’interno della giovanile del Partito Democratico e nel mio piccolo, cercare di apportare delle migliorie.

Ero abbastanza inesperta tre anni fa e lo sono tutt’ora, – ha spiegato – ma durante tutto questo tempo, attraverso le discussioni, i dibattiti e gli approfondimenti che ho avuto con i miei compagni di partito e non solo, è cresciuta in me la voglia e l’impegno di mettermi in gioco. Questa consapevolezza l’ho maturata perché alle spalle ho un gruppo che si è sempre impegnato attivamente per rendere questa città un posto migliore e più vivibile ed è in virtù di questo splendido progetto che annuncio la mia candidatura alla carica di Consigliere Comunale per Afragola. Una candidatura tesa a condividere idee di rilancio con chiunque voglia percorrere con noi GD lo stesso percorso: la strada della ricostruzione.

Ricostruiamo insieme dalle macerie una città sostenibile, all’avanguardia, efficiente e attenta ad ogni problema del cittadino. – ha concluso – Questi sono i punti contenuti anche nel nostro programma e venerdì 16 luglio li presenteremo alla Città in un evento aperto a tutti. Non mancate. Ho, anzi abbiamo, bisogno del vostro supporto”.

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Attualità

UE, via libera al ‘AI ACT’: è la prima legge al mondo a normare l’intelligenza artificiale

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Via libera definitivo all’unanimità del Consiglio Ue all’AI Act, la legge europea sull’intelligenza artificiale che disciplina lo sviluppo, l’immissione sul mercato e l’uso dei sistemi di IA in Ue.

La legge, la prima al mondo in materia, detta una serie di obblighi a fornitori e sviluppatori di sistemi di IA in base ai diversi livelli di rischio identificati.

Le nuove regole saranno applicabili a due anni dall’entrata in vigore, con l’eccezione dei divieti, che scatteranno dopo sei mesi, dei controlli sui sistemi di IA per finalità generali, compresa la governance (12 mesi) e degli obblighi per i sistemi ad alto rischio (36 mesi).

(fonte: Ansa.it)

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Caivano

CAIVANO. La politica latita ancora e lascia ancora tanto spazio al prete Patriciello che non disdegna di fare campagna elettorale

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CAIVANO – Una città in fase di riqualificazione, sia urbana che sociale. Grazie al Governo Meloni sono stati stanziati 52 milioni di euro che vengono gestiti da Fabio Ciciliano il Commissario Straordinario nominato dalla Premier, e altri soldi vengono presi dai vecchi fondi CIS che promosse Mara Carfagna, già Ministro del Sud e della Coesione Territoriale che nella chiesa del prete Patriciello, nel Gennaio 2022, firmò il Cis “Terra dei Fuochi” con all’interno un progetto di 2,5 milioni di euro presentato proprio dal parroco Maurizio Patriciello in collaborazione con il Comune di Caivano per un centro di formazione che doveva sorgere all’interno della Zona Asi di Caivano. Progetto poi arenato perché il Governo Meloni ha bloccato quei fondi destinati in 52 comuni della Provincia di Napoli, i fondi destinati a Caivano poi sono stati dirottati per altri lavori, parte sono stati impiegati per la riqualificazione del Teatro “Caivano Arte”.

Quindi qualcosa si sta muovendo. Il Commissario Straordinario ha stilato il proprio programma e i lavori vanno avanti spediti. I fondi CIS almeno a Caivano sono stati impiegati. Peccato per il progetto di Maurizio Patriciello che forse non vedrà la luce ma il suo sacrificio non sarà reso invano. I soldi sono serviti al Teatro e ad altre infrastrutture del territorio.

Il cronoprogramma va avanti e alla fine di questo mese verrà inaugurata anche la nuova “Deplhinia” quindi perché continuare a sponsorizzare, politicamente, ciò che è stato fatto e non si guarda avanti? Caivano non si salverà con le inaugurazioni. Dal punto di vista sociale, oltre all’assunzione di personale, nulla è stato fatto. E quello non compete a Ciciliano ma ai caivanesi.

Ancora una volta si lascia spazio a Patriciello. Ancora una volta gli si dà la possibilità di fare politica. Ancora una volta la classe dirigente o chi ambisce a diventarlo si assenta e lascia voragini a chi ama riflettori e telecamere ma non possiede né il ruolo né le competenze. Maurizio Patriciello va in Tv a difendersi dagli attacchi del Governatore De Luca, senza contraddittorio e con la possibilità di fare da testimonial alla Premier Giorgia Meloni, dato che continua a dire che ciò che ha fatto la leader di Fratelli d’Italia, in passato non è stato fatto dai suoi pari grado. Dichiarazioni che fatte in campagna elettorale vengono considerate dei veri e propri spot con tanto di testimonial di rilevanza nazionale.

Manca solo che il prete, insieme alla Premier Meloni, qualche Ministro e i commissari caivanesi decidano pure chi promuovere alle prossime elezioni amministrative, in maniera tale che si possa passare da un Comune commissariato dalla Prefettura a quello commissariato da Fratelli d’Italia, con un sindaco “fantoccio” manovrato dai poteri politici nazionali con il benestare della chiesa e dei tanti fedeli che credono nella volontà di Dio.

È tempo che i caivanesi, gente onesta e laboriosa da sempre, comincino a prendere in seria considerazione il futuro della propria comunità e del proprio territorio, e facciano sentire la propria presenza, facciano capire al Governo e alle istituzioni, che da troppi anni hanno dimenticato questo territorio, che i caivanesi con la loro presenza al loro fianco, sono pronti a riappropriarsi della vita politica della loro città e che non hanno bisogno né di commissari né di pupari.

Anche se, con l’assenza della politica, ognuno rintanato nelle proprie case perché colpevole nell’ignavia e nell’assoggettamento alla camorra, temo che ci possa essere più la probabilità che qualche politicante di turno possa “vendersi” al volere dei potenti che avere un sussulto di dignità e dimostrare quanto i caivanesi siano pronti all’autogestione. Mala tempora currunt.

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Caivano

CAIVANO. Il Teatro “Caivano Arte” sarà sostituito da un auditorium di 500 posti. I caivanesi bocciano la visione di Ciciliano

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CAIVANOCiciliano finora tutto bene ma non benissimo. La riqualificazione di Caivano procede spedita, le aree degradate e abbandonate, grazie al ruolo di Commissario Straordinario, alla deroga al Codice Appalti di cui si gode e alla cospicua disponibilità di denaro messo a disposizione del Governo, vengono via via riqualificate e restituite alla collettività.

Ma sento il dovere, in quanto cronista e cittadino caivanese, descrivere il mio disappunto sulla scelta di cambio di destinazione d’uso del Teatro Comunale “Caivano Arte”.

Abolire un Teatro, per far spazio ad un auditorium con annesse sale multimediali, polo museale e arena – quest’ultima tra l’altro già esistente – è un vero e proprio sfregio all’identità culturale di una comunità.

“Caivano Arte”, sin dai tempi della sua nascita ha rappresentato l’orgoglio culturale della cittadina gialloverde, le tavole del suo palco sono state calcate da artisti come Eric Johnson – Chitarrista e cantante compositore e polistrumentista statunitense – Jodorowski, Toni Servillo, Lina Sastri, Morgan dei Blue Vertigo, i 99 Posse, Ashram – gruppo musicale italiano formatosi a Napoli, appartenente alla corrente stilistica della darkwave neoclassica – Francesco Paolontoni, Carlo Buccirosso, Federico Salvatore, Biagio Izzo, Sal Da Vinci e le operette con Dianora Marangoni per quanto riguarda la danza: Alessandra Celentano, Rossella Brescia, Stefano Forti, Fabio Molfesi, Anna Razzi dell’Accademia del San Carlo, I ballerini del Bolshoi di Mosca con Graziella Di Rauso, Laboratori di Teatro tra le tante Teresa Del Vecchio, Nunzia Schiano, Fortunato Angelini e Luca Yurman.

Ho preferito riportare solo qualche artista, giusto per far capire a chi di questa collettività si è fatto un’idea totalmente sbagliata, confrontandosi solo con chi ha preferito affibbiare a questo territorio solo l’etichetta criminale per ottenere propri benefici e privilegi, quali siano state le potenzialità e il livello culturale espresso da questa comunità.

Quindi con la concezione di un territorio degradato, fatto solo di droga, spaccio, pizzo, camorra e malapolitica si è pensato bene di sostituire “Caivano Arte” con un auditorium di 500 posti a fronte dei 750 di cui disponeva il vecchio teatro, oramai abbattuto, per una copiosa perdita idrica.

Noi di Minformo abbiamo interpellato alcuni operatori del settore per sapere cosa potesse offrire un auditorium di 500 posti e tutti hanno dato le stesse risposte.

Organizzare una produzione di entità rilevante, uguale a quelle già citate e viste a Caivano, sarà impossibile, poiché il costo di un normale biglietto, se non raddoppiato, non consentirebbe neanche di coprire i costi della produzione stessa. Al contrario, con l’aumento del costo del biglietto si rischia di ottenere un flop poiché nessuno si sognerebbe di venire a Teatro in periferia, in una struttura piccola e pagare il doppio per vedere un artista che in città viene offerto alla metà del prezzo.

Abbattere il “Caivano Arte” per lasciare spazio ad un piccolo auditorium è stato una scelta, a mio parere, a dir poco incauta, dato che si rischia di aver realizzato un’ulteriore struttura che da qui a poco, non suscitando interesse da parte di nessun gestore, potrebbe risultare di nuovo abbandonata a sé stessa.

La visione giusta, per una giusta riqualificazione di un territorio come Caivano, sarebbe stata quella di rilanciare l’offerta culturale raddoppiandola. Creare un Teatro da 1000 e più posti e prendere per la “gola” i più importanti impresari campani ma ovviamente, una visione del genere, la può avere solo chi conosce ed è innamorato del proprio territorio.

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